Biennale di Venezia, Adriano Pedrosa il nuovo direttore delle arti visive

SAMBA CHE BIENNALE
Di Michela Bassanello.

Sarà Adriano Pedrosa a curare la sessantesima Biennale di Venezia nel 2024.

A meno di un mese dal termine della Biennale da record di Cecilia Alemanni, è di queste ultime ore la decisione del Cda, riunitosi giovedì 15 dicembre, di affidare su proposta del Presidente Roberto Cicutto il ruolo di Direttore del Settore Arti Visive della prossima edizione a Pedrosa.

Originario del Brasile, Pedrosa si è laureato in legge a Rio de Janeiro e successivamente ha ottenuto un master in Arte e scrittura critica al California Institute of Art. Autore per numerose riviste internazionali, di recente ha ottenuto il 2023 Audrey Irmas Award for Curatorial Excellence dal Central for Curatorial Studies del Bard College di New York. Dal novembre 2014 è inoltre direttore artistico del MASP-Museu de Arte de São Paulo, progettato dall’architetto italiano Lina Bo Bardi, presso il quale ha curato varie mostre e progetti portando nell’istituzione modernità e innovazione -sua per esempio la reintroduzione delle lastre in vetro scelte da Lina Bo Bardi nel 1968 per l’allestimento originale del museo e poi rimosse negli anni ‘90.

Sempre in patria, Pedrosa è stato curatore aggiunto della Bienal de São Paulo nel 1998 e poi ancora nel 2006, curatore responsabile delle mostre e delle collezioni al Museu de Arte da Pampulha a Belo Horizonte (2000 al 2003), direttore artistico della 2° Trienal de San Juan e curatore del 31° Panorama da Arte Brasileira presso il Museu de Arte Moderna di San Paulo (2009). Nel 2005 ha curato InSite_05 a San Diego e a Tijuana, nel 2011 è stato co-curatore della 12° Biennale di Istanbul e nel 2012 curatore del Padiglione di San Paolo alla 9° Biennale di Shanghai.

Al netto dei prestigiosi incarichi in diverse rassegne internazionali, per Antonio Pedrosa si prospetta l’opportunità di una sfida importante: quella di potersi confrontare con il primato assoluto della Biennale di  Cecilia Alemanni, testimone quest’anno del più alto tasso di partecipazione nella storia della rassegna.

Dal canto suo, il Presidente Roberto Cicutto, pricipale fautore della nomina, non ha dubbi a riguardo.

“La scelta di Adriano Pedrosa come curatore della 60. Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia è il frutto di un processo partito dall’esperienza maturata con il lavoro fatto da Cecilia Alemani. Ritengo fondamentale partire da quanto emerge dalla Mostra precedente (è successo anche con la nomina di Lesley Lokko, dopo la Mostra Internazionale di Architettura curata da Hashim Sarkis) per orientarci nella scelta successiva.

Pedrosa, stimato curatore e direttore dell’importante Museo de Arte de São Paulo in Brasile (realizzato dall’architetta italiana Lina Bo Bardi), è conosciuto per competenza e originalità nel concepire le sue mostre con occhio attento alla contemporaneità, muovendosi da un punto di osservazione del mondo che non può prescindere dalla natura del proprio luogo di appartenenza. Questo, anziché restringere la sua visione, la estende a un confronto indispensabile perché oggi sempre di più la Biennale affronti l’arte contemporanea non per farne un catalogo dell’esistente ma per dare forma a contraddizioni, dialoghi, apparentamenti senza i quali l’arte rimarrebbe una enclave priva di linfa.

Ringrazio tutto il Consiglio di amministrazione della Biennale per avermi accompagnato in questa scelta”.

Così Antonio Pedrosa: “Sono onorato e riconoscente per questo prestigioso incarico, soprattutto come primo latino-americano a curare l’Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale di Venezia, e di fatto il primo a risiedere nell'emisfero sud del mondo.

La Biennale è sicuramente la piattaforma più importante per l'arte contemporanea nel mondo, ed è per me una sfida entusiasmante e una responsabilità intraprendere questo progetto. Non vedo l'ora di portare gli artisti a Venezia e di realizzare i loro progetti, nonché di lavorare con il grande team della Biennale. Per questa opportunità unica, sono grato al Presidente della Biennale, Roberto Cicutto, e al Consiglio di amministrazione dell’Istituzione”.

In attesa che la storia faccia il suo corso, non ci resta che porgere i migliori auguri di buon lavoro al nuovo direttore artistico.

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