Quando La Scultura è Rivelazione - Milano: Lutto nel mondo dell’arte per la scomparsa di Marcello Pietrantoni

 

Marcello Pietrantoni si è spento serenamente il 28 luglio a 91 anni nella sua casa milanese.  Le ultime parole sono state per la moglie,  mancata qualche anno fa: « Mariagrazia, portami a casa! ». A fargli compagnia nell’ultimo viaggio, le sue inseparabili matite che la figlia Cristina gli ha messo fra le mani. Raro avere in sorte un commiato dal mondo così tenero, struggente, eppure di così composto dolore. 
Era nato a Brescia nel 1934, in una famiglia della colta borghesia lombarda. La madre, quando gli raccontava fiabe, lo faceva in latino. Studi classici che non abbandonerà mai nemmeno in età adulta, quindi laurea in architettura. Poi, l’esercizio brillante della professione, la cattedra universitaria. Seguiranno il matrimonio con la bellissima e intelligentissima Mariagrazia (è stata una affermata psichiatra e psicanalista), la nascita della figlia Cristina, che ha preso il meglio di entrambi i genitori: la creatività del padre, la sensibilità e il fascino della madre.  Un’esistenza appagante per Pietrantoni, se non fosse che il mai sopito amore per la scultura esplode prepotentemente. Siamo nel 1986. Da quel momento, si succederà una inarrestabile attività espositiva. Gli si aprono le porte di sedi prestigiose: la Triennale di Milano, la Biennale di Venezia. Le sue sculture viaggiano per l’Italia e per il mondo: Roma, Firenze, Torino, Napoli, Viareggio, Pietrasanta; quindi Parigi, Berlino, Londra, Bruxelles, New York e San Francisco. È il successo, ma lui quasi non se ne accorge. Continua a scolpire, a inventare nuovi personaggi che sembrano provenire da chissà quali mondi primordiali e arcani. Da un inconscio, al contempo, connesso con gli archetipi collettivi e con la profondità della sua anima indomita, mai paga del risultato. Per lui, la scultura è soprattutto  rivelazione. Della potenza delle sue entità misteriose e ineffabili che sembrano giungere dall’alba dei tempi si accorgono i grandi della cultura del ‘900, che consegneranno alla storia pagine intense, ricche di riflessioni profonde: Umberto Eco, Gillo Dorfles, Pierre Restany, Stefano Zecchi, Vittorio Sgarbi, Luciano Caprile, fra i tanti. 
Chissà, caro Marcello, se ti è mai sfiorato il pensiero che avresti raggiunto tramite la tua arte l’immortalità. Non importa: così è. 

 

Le esequie si svolgeranno martedì 1 luglio alle ore 14.45 presso la Chiesa Mater Amabilis, via Gaetano Previati 8, Milano

 

 

The Author

43 Post

Nella sua geografia dell’anima ha Venezia, la città natale, nel cuore e la Versilia eletta a buen retiro. Quando nell’adolescenza le chiedevano che cosa avrebbe desiderato fare da grande, rispondeva sicura: viaggiare e scrivere. Così, per raggiungere lo scopo, si è messa a studiare lingue prima, lettere poi.  E sono oltre 30 anni che pubblica romanzi, saggi, scrive articoli, gira per il mondo. Ci sono tre cose - dice - di cui non può fare a meno: il mare, la scrittura, il caffè. Ah: è il direttore responsabile di AW ArtMag.

Articoli Correlati

Articoli Recenti

I più letti di oggi