Nell’ipogeo dell’XI secolo, le opere esposte vibrano di un’armonia spirituale
Per dialogare con lo spazio della Cripta S. Antonio, Elvino Motti ha scelto di esporre 8 sculture in metacrilato. Si fondono nell’aria grazie alla magia della loro trasparenza e alla luminosità del colore azzurro o al candore di getti di luce che elettrizzano la materia. Queste opere sottolineano l'architettura romanica dell’edificio, le conferiscono una teatralità ispirata, non dalle dimensioni, del resto abbastanza ridotte, ma dalla armonia delle proporzioni e dall'atmosfera irreale che si propaga.
Nella Cripta, le sculture vibrano di una forza spirituale che magnetizza e trasporta l'anima, rafforzando il sentimento di pace e mistero che emerge dal luogo. Perché la Cripta S. Antonio è un mondo misterioso, nascosto all'ombra di due importanti fabbriche dell'Alto Medievo: la Chiesa Santa Maria del Tiglio vicina e la Chiesa S. Vincenzo che la ripara sotto l'area presbiteriale.
La trasparenza e la luminosità del metacrilato rafforza il sentimento di pace e mistero che emerge dal luogo
La Cripta - forse nata come luogo di culto pagano - è posta a un livello inferiore e si ragiunge tramite una scala esterna che consente di scoprire questo spazio segreto e immutabile, le cui origini risalgono a tempi lontani, si presuppone al V secolo. La fusione delle sculture contemporanee con la pietra delle volte a crociera, delle colonne monolitiche e del pavimento antico, comunica un senso di meraviglia e di stupore che si avverte immediatamente entrando nel santuario. Lo spettacolo abbagliante travolge il visitatore in un mondo suggestivo, tanto le sculture magnificano l'architettura grazie alla luce che proiettano, mentre la Cripta funge da cornice a questi oggetti traslucidi e luminosi che, in questo contesto, rivelano ancora di più le loro vibrazioni e l'immaterialità della loro trasparenza.
Ha saputo creare forme animate da fratture, crateri, ed esplosioni di luce
Elvino Motti ha saputo ricavare dal metacrilato, che si potrebbe credere vetro, rotondità simili a mappamondi le cui profondità sono animate da fratture, crateri, esplosioni e la luce che trafigge la materia anima il caos di movimenti immaginari. La politezza dell'esecuzione consente una lettura varia e sempre diversa dell'opera, cosicché si può perfino dire che non è mai la stessa. Grazie alla plasticità del metacrilato, alla sua trasparenza e al suo potere di trasmissione della luce, l’artista elabora sfere perfette o esili frecce, alcune attraversate da traiettorie luminise bianche, altre avvolte nell'azzurro. La metamorfosi di un angelo alato mette in risalto il coro della cripta con la sua luminescenza bluastra e questo insieme crea un'armonia vibrante che invita alla contemplazione.
La metamorfosi di un angelo alato mette in risalto il coro della cripta con la sua luminescenza bluastra