Tele di luce - Teolo: Personale Franco Beraldo al MAC Dino Formaggio

20 Giugno 2025

Si è inaugurata al MAC Dino Formaggio una mostra personale di Franco Beraldo, dedicata alle svolte più recenti e inaspettate della sua carriera artistica. La rassegna, curata da Stefano Annibaletto e intitolata “In principio, resterà visitabile per tutta l’estate, fino al 14 settembre.

L’artista nato a Meolo nel 1944, si trasferisce in gioventù a Mestre, dove inizia a interessarsi all’arte frequentando lo studio di Guido Carrer. Negli anni ‘60 dà il via al suo percorso personale, ispirandosi a fonti molto diverse tra loro, dalle icone bizantine all’astrattismo. Negli anni ’70 espone per la prima volta e, nel 1981, vince il Premio Burano. Nel tempo si apre a nuove tecniche, alternando linguaggi più tradizionali come l’affresco o il mosaico alla sperimentazione con il vetro di Murano. A partire dagli anni ‘2000 la sua esperienza cresce, insieme al riconoscimento da parte del pubblico e della critica, anche fuori dall’Italia. Nel 2013 espone in Cina, e nel 2018 è protagonista di una antologica al Centro Candiani di Mestre.

Nell’ultimo periodo il suo stile vira in un’altra direzione ancora. Sceglie una via più diretta, essenziale, quasi meditativa. Abbandona i colori accesi e le strutture complesse, limitandosi all’uso di inchiostro nero diluito su una tela bianca. Il gesto pittorico è rapido e concentrato, frutto di una riflessione più spirituale che tecnica.

Il cambiamento è legato al suo avvicinamento al pensiero orientale, dove il vuoto - lo spazio bianco - non viene visto come assenza, ma come qualcosa di vivo, in dialogo continuo con i pieni dell’opera. In questo equilibrio Beraldo trova una nuova armonia, fondata sull’ascolto di sé e sull’energia del gesto.

Segue un ulteriore nuovo ciclo di opere che rappresenta l’ultima tappa: fondi neri ricchi di materia, su cui spiccano inserti in foglia d’oro.  Le lamine non interrompono il dialogo tra i vuoti e i pieni, lo mutano, e si precisano quasi come un terzo interlocutore.

Non si tratta di una rottura con il passato, bensì di una trasformazione che si mantiene viva attraverso la memoria  e rimanda alle icone bizantine, ispirazione giovanile del pittore. Le lamine dorate, che attraversano le tele con prospettive luminose diventano, dunque, simbolo di una sacralità in bilico tra presenza e assenza, tra silenzio e fragore.

L’opera matura di Beraldo è in grado di sprigionare una nuova armonia, che guarda all’Oriente e si nutre di silenzio, intuizione e profondità.

 

Franco Beraldo
In principio
Teolo
MAC Dino Formaggio
A cura di Stefano Annibaletto
Fino al 14/09

 

L'Autore

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Fin dall’adolescenza, sviluppa un forte interesse per l'arte, per lui una forma fondamentale di espressione della forza vitale umana e di dialogo culturale tra gli individui. Nel 2022, a 17 anni, inizia a scrivere per AW ArtMag con il primato di essere il più giovane collaboratore della testata. Dopo la maturità scientifica, studia beni culturali all’università di Firenze. Ha promesso al nostro direttore di portare voti elevati e di laurearsi in fretta. E così sta facendo.

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