La rassegna rappresenta un viaggio nell’universo luminoso dell’artista
La luce non è solo uno strumento per illuminare, ma una rivelazione. Per James Turrell, pioniere dell’arte percettiva, la luce è l’opera stessa. Con oltre sei decenni di carriera, l’artista americano ha ridefinito il rapporto tra arte, percezione e spazio, offrendo esperienze immersive che trasportano lo spettatore in mondi luminosi. Fino all’estate 2025, la Galleria Gagosian di Le Bourget, nell'area metropolitana di Parigi (26 avenue de l’Europe 93350 Le Bourget), ospita una mostra che celebra la sua poetica.
L’installazione All Clear avvolge il pubblico in uno spazio bianco e senza angoli con luci colorate generate da schermi led
Nato nel 1943 a Los Angeles, Turrell ha dedicato la vita all’esplorazione della luce come linguaggio artistico. Fin dagli anni ’60, ha sperimentato fenomeni sensoriali complessi, come la privazione visiva e gli effetti ottici, per sfidare i limiti della percezione umana. Nel 1966 ha iniziato a utilizzare piani di luce per dialogare con gli spazi architettonici, un’intuizione che lo ha portato a creare installazioni capaci di dissolvere lo spazio fisico. Attraverso la tecnologia ha indagato i confini tra luce e materia, trasformando ogni opera in una finestra verso mondi intangibili. Tra i suoi progetti più ambiziosi c’è il Roden Crater (1976), un’imponente opera nel deserto dell’Arizona, concepita come un osservatorio astronomico, in cui il visitatore viene invitato a contemplare il cielo in una dimensione sospesa nel tempo.
Either Or utilizza superfici riflettenti per ampliare visivamente i confini dello spazio
La mostra di Le Bourget rappresenta un viaggio nell’universo luminoso di Turrell. L’installazione All Clear della serie Ganzfeld avvolge il pubblico in uno spazio arrotondato, bianco e senza angoli, saturato da luci colorate generate da schermi LED. Il risultato è un senso di disorientamento totale, simile all’effetto di essere immersi in una nube. Accanto, Either Or, della serie Wedgework, utilizza superfici riflettenti per ampliare visivamente i confini dello spazio, mentre la luce si trasforma in una materia scultorea che modella l’architettura stessa.
Non propone solo opere d’arte ma autentiche esperienze emotive e spirituali
A completare l’esposizione, due nuove opere di proiezione luminosa: Raethro, Yellow e Afrum, Lavender. Accanto ad esse, sei lavori della serie Glassworks, già protagonisti della recente mostra Light of the Presence alla Gagosian di Atene. La galleria espone anche ologrammi, fotografie, stampe e materiali d’archivio legati al progetto Roden Crater, documentando il dialogo tra luce, spazio e tempo che è il cuore della ricerca dell’artista americano. Con questa rassegna James Turrell non propone solo opere d’arte, ma autentiche esperienze emotive e spirituali. La luce non è solo un elemento visivo, ma un ponte tra l’esperienza umana e l’infinito.
James Turrell
At One
Parigi
Gagosian
A cura di
Michael Govan, Wallis Annenberg
Fino all’estate 2025