Quando l'Arte è per Tutti: Milano, mostra di Fluxus al Museo del Novecento

In rassegna, le edizioni italiane della collezione Luigi Bonotto

“Fluxus Arte per Tutti. Edizioni italiane della collezione Luigi Bonotto”, curata da Martina Corgnati e Patrizio Paterlini, la mostra ospitata nello spazio degli archivi del Museo del Novecento di Milano, ha almeno tre meriti principali. Il primo, celebrare il sessantesimo compleanno del Festival fluxus internazionale FesTsPiELe NEUEsTER MUSiK di Wiesbaden del settembre 1962, che svolse un ruolo centrale per la divulgazione del movimento capitanato dall’architetto lituano George Maciunas.

L'EVENTO CELEBRA IL SESSANTESIMO COMPLEANNO DEL FESTIVAL FLUXUS DI WIESBADEN

A questo si aggiunge il merito di evidenziare in maniera esaustiva l’importanza determinante delle edizioni, la produzione di multipli, oggetti, cartelle di grafica, libri d’artista, realizzati in diversi esemplari, che rappresentano perfettamente la volontà di fluxus (da to flow=scorrere) di democratizzare la creazione artistica, opponendosi ai principi elitari e alle logiche del mercato. La rassegna offre una vasta gamma di opere, illustrando con dovizia di particolari la vena anti-artistica – di derivazione dadaista in generale e duchampiana in particolare – del movimento, la volontà di realizzare forme d’arte comprensibili a tutti, dal basso costo di acquisto e di realizzazione e dalla facilità di distribuzione (anche per posta). Evidenzia anche la volontà di diffondere la creazione artistica a tutti gli strati della popolazione, come testimonia il manuale d’istruzione per un’azione da compiere a casa propria, come indicato negli Events di George Brecht. Altro pregio dell’esposizione è mettere in luce il determinante contributo italiano al movimento, grazie a figure come Rosanna Chiessi con le sue edizioni Pari e Dispari fondate nel 1971, il cosmopolita divulgatore Francesco Conz e Gino Di Maggio e Beppe Morra che hanno dato vita alle storiche edizioni ED 912 animate alacremente da Gianni Simonetti e Daniela Palazzoli.

REALIZZANO FORME D'ARTE COMPRENSIBILI A TUTTI DAL COSTO BASSO E DALLA FACILITÀ DI DISTRIBUZIONE

Queste opere illustrano anche la dimensione multidisciplinare (che giustifica l’utilizzo del termine “Intermedia” coniato da Dick Higgins e usato per descrivere il movimento) e l’impatto esercitato da fluxus sulle successive generazioni artistiche. Al quarto piano del museo troviamo tutti i protagonisti del movimento, da Nam June Paik a John Cage, da Joseph Beuys a Allan Kaprow, da George Maciunas a Charlotte Moorman, passando per Yoko Ono, Wolf Vostell e i nostri Walter Marchetti e Gianni Emilio Simonetti per citarne alcuni.

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