Alla Blue Gallery è in corso la personale di Giuseppe Modica, e forse non è un caso, un richiamo a ciò che ogni spettatore vede a primo impatto nei suoi lavori: il blu. È il colore che domina le tele, la memoria dell’artista, la valigia di ciò che è impresso nel suo sguardo. La rasssegna dal titolo “Sguardo a distanza” (a cura di Silvio Pasqualini) è una selezione di lavori recenti con al centro la ricerca della distanza: distanza di piani temporali e spaziali, e distanza come significato poetico. Nato a Mazara del Vallo nel 1953, è uno degli artisti più rappresentativi della pittura italiana nel campo della metafisica, pittore internazionale che segna un passaggio dal ‘900 al 2000.
Riflessione è una delle parole chiave della poetica del pittore, che si scinde nel suo duplice significato di specchio e pensiero, nella sua arte a riflettersi è un percorso artistico e fisico che parte da Piero della francesca, tocca de Chierico, attraversa il fisico e l’illusorio.
Nei suoi dipinti si percepisce un universo che travalica i confini dell’estetica, si intravedono strutture di microcosmi e macrocosmi, si coglie uno studio scientifico che sonda il legame tra reale e l’immaginario, „e dà corpo a una distanza invisibile ed imprendibile che esiste nella qualità specifica di tensione magnetica, di geometria dell’aria e prospettiva di luce“.
Tra le opere in esposizione troviamo la serie Sguardo oltre l’orizzonte. Strutture prospettiche che si intrecciano ad un’architettura tra, un futuro vicino, un ricordo d’infanzia nella casa al mare e una visione onirica. I piani spaziali e i piani temporali si intrecciano, creando una nuova armonia. Lo sguardo dello spettatore è portato a ricercare l’universo che sta oltre l’orizzonte. Sulla tela, con il suo spazio finito e bidimensionale, riesce a creare l’illusione di un infinito da sondare. “Ho scritto più volte che la pittura è come lo specchio in quanto, come lo specchio, incarna nel contempo superficie e profondità, spazio fenomenico tattile e spazio illusorio immaginario”. Lavori come finestre su cui vedere il mondo attraverso uno specchio vecchio, lo sguardo offuscato di un sognatore, una realtà che vive nella memoria. Una prospettiva geometrica e razionale che contrasta con il tratto di un ricordo incerto. Una regolarità che incontra l’irregolarità.
Giuseppe Modica
Sguardo a distanza
Venezia
Blue Gallery
A cura di Silvio Pasqualini
Fino al 12/06