Nel Magico Mondo di Bruno - Il punto sulla lunga produzione di Ceccobelli

12 Giugno 2023

“La materia solida è prima di tutto il pensiero che ci dirige verso una meta, un significato”. Con questa frase Bruno Ceccobelli intende rivolgersi a una “materia” che emerge da un passato di simboli, di riti, di memorie che si legano a una cultura che gli appartiene come dono prezioso, talora come reliquia da estendere attraverso allegorie che possono sfociare in un esoterismo, in una religio che misura, magari inconsciamente, i passi dell’esistenza.

NELLA SUA ARTE ELEMENTI SPIRITUALI ED ESOTERICI
SVOLGONO IL RUOLO DI SCAVO INTERIORE

Non a caso il termine “materia solida” indica un pensiero spirituale neoplatonico vicino alla Teosofia. Ceccobelli, che negli anni ‘70 aveva aderito alla nuova scuola romana, ha continuato a elaborare e a formulare assemblaggi dove gli elementi magico-misterici giocano un interessante ruolo di scavo interiore. Il rigore compositivo nasce dall’essere egli un “pittore romanico”, come ama definirsi, acceso da pulsioni maturate nell’arte di quel tempo remoto: nel gesto, ovvero nell’elemento principale di ogni sua rappresentazione, la natura incontra la divinità ed evoca quelle preziose suggestioni che offrono all’uomo un senso meno frequentato di appartenenza alla vita. Qualche esempio? Dall’insondabile abbraccio di forme e di segni in rilievo che si spalancano al cospetto di In bocca la notte del 1989 si può passare ai coevi pastelli de La volontà sulla valle dal profumo di ex-voto portando in dote lo stesso approccio concettuale.

I FIGLI GEMELLI AURO E CELSO PROSEGUONO LA LEZIONE
DEL PADRE CON OPERE CHE RACCONTANO LO SCONTRO/INCONTRO
TRA NATURA E TECNOLOGIA, TRA INVENZIONE E RICICLO

E parimenti un simile percorso indagatore può trasformare le suole delle scarpe incatramate e allineate con approccio poveristico ne La notte della storia del 2001 in una  ritmica denuncia di presagio e di disagio universale. Questione di “materia” per l’appunto che persiste e si trasforma mantenendo intatta l’inquietudine che accompagna tale immagine. Anche i Coniugi rossi del 2007 esprime, in estrema sintesi, una simbologia che sigilla il tempo. E parimenti si rinnovano negli anni gli impulsi e le intenzioni che spingono Ceccobelli a misurarsi con l’assoluto: in siffatta ottica si può accogliere l’imperscrutabile calligrafia che attraversa Occhio solare del 2012 prima di giungere alla interiore fioritura dei fantasmi che galleggiano sulla scena dei Misteri svelati nel 2022. Siamo sempre di fronte a un rapporto tra pensiero e materia. Questa materia allora si può trasformare in un seme che può nutrire i figli dopo essere disceso e riproposto da un passato che giustifica e promuove simili comportamenti.

ADERISCE NEGLI ANNI '70 ALLA NUOVA SCUOLA ROMANA PER
PROSEGUIRE POI UN APPROFONDIMENTO VICINO
AL NEOPLATONISMO E ALLA TEOSOFIA

Tale miracolo si è trasferito infatti nei due gemelli Auro e Celso che hanno intrapreso a quattro mani il percorso del padre applicando la sua lezione in un racconto/scontro tra natura e tecnologia, tra invenzione e riciclo di sostanze di recupero. E tale simbiosi ha fatto maturare interessanti frutti: a partire dal 2018 le loro mostre personali accompagnano quelle dell’augusto genitore, come succede ora per l’esposizione a Tallinn, in Estonia, promossa dalla Galleria “Giulio Niccoli”.

"LA MATERIA SOLIDA È PRIMA DI TUTTO IL PENSIERO CHE CI DIRIGE VERSO UNA META,
UN SIGNIFICATO"

Altri eventi che li riguardano compiutamente si possono ammirare inoltre presso la Galleria “Alice Schanzer” di Sutri e Venezia e presso il “Centro Arte CRAC” di Taranto. Senza tener conto delle collettive ora in corso nella Galleria di Fabio Sargentini “L’attico” di Roma e nella Galleria  “Alessandro Bagnai” di Fogliano della Chiana (Arezzo). Così la stimolante avventura creativa di Bruno Ceccobelli, invitato in Cina alla prossima “Biennale di Chengdu”, continua di riflesso anche nelle composizioni dei figli offrendo nuovi stimoli e nuove emozioni.

Info: www.brunoceccobelli.com.
canale YouTube Celsauro Ceccobelli.

L'Autore

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È nato a Genova e vive a Pegli con uno sguardo ai monti e uno al mare dal cui contrasto nasce l’ispirazione. Si occupa d’arte contemporanea da più di quarant’anni avendo avuto la fortuna di conoscere e di frequentare importanti artisti come Enrico Baj, Arnaldo Pomodoro e  Fernando Botero, tanto per citarne alcuni, cercando di indagare l’intima motivazione del loro gesto creativo da riversare nei testi di presentazione di mostre in spazi pubblici e privati italiani e stranieri. Dice che è stata pure una fortuna incontrare il direttore che ormai da diversi lustri accoglie e pubblica i suoi articoli.

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