Difficili le proiezioni in questo momento di incertezza: no fair, no sale?

A Firenze, però, Dolce e Gabbana rivitalizzano la città coinvolgendo artigianato di lusso e arte

No fair, no sale? Certo quando si fanno proiezioni il margine di incertezza è ampio. Ma mai come ora la programmazione degli appuntamenti espositivi e di tutto ciò che ha a che fare con il pubblico sono fortemente penalizzati. Non dipende decisamente dagli operatori del settore: tutti si impegnano a mantenere alto l’interesse sul mondo dell’arte, che sia l’opera storicizzata o il lavoro contemporaneo. Ogni strategia è ammessa: incontri organizzati e mirati con un singolo collezionista, o un clic che diffonde online immagini e situazioni, il più possibile coinvolgenti. Quanto poi a raggiungere l’obiettivo, cioè arrivare all’acquisto del quadro, della scultura, dell’installazione, c’è da vedere. La soluzione? Attendere un allentamento delle misure restrittive imposte dai vari governi, sperare nella fine della pandemia, non rimane altro da fare. E il mercato? Il mercato “siamo noi, i fondi di investimento, delle pensioni, delle ferrovie dello stato italiane o cinesi(!)”. Questo diceva in una intervista nel 2012 il grande gallerista Gian Enzo Sperone.

Come i guru dell’arte avvertono l’andamento della realtà. E dunque l’arena del mondo dell’arte continua: gallerie, aste, mercanti, dealer e fiere (!?), per ora online, operano tutte nella stessa direzione. Il collezionista non ha che l’imbarazzo sul mezzo da scegliere per veleggiare nell’appassionante, avventuroso viaggio nella bellezza. Firenze, arte e fashion: ad aprire la stagione il talento e la passione di Dolce e Gabbana. In questa che è stata la più incerta delle stagioni, è comparso l’evento mondano che con travolgente energia ha organizzato la nota griffe. Una kermesse senza precedenti e soprattutto la prima mondiale nel settore moda, e forse in ogni settore. Capacità manageriali unite a creatività e gusto squisitamente italiano. Un’esaltante occasione per la città, che, penalizzata dal covid, è rivitalizzata dal coinvolgimento di ogni settore artigianale e artistico: botteghe storiche del centro, musei istituzionali e privati, dimore scrigni di prestigiose collezioni. Una settimana effervescente che ha riportato la città ai tempi della dolce vita, quando il jet set internazionale si nutriva della bellezza italiana. Il collante è stata l’arte: antica, moderna, applicata, in tutte le sue declinazioni. E, come allora, i collezionisti più intraprendenti hanno trovato incantevole la sterminata proposta dell’alta moda donna, stregati dalla favolosa cornice dei palazzi e giardini storici di Firenze.

L'Autore

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Partendo dalla letteratura francese studiata a Padova, nei palazzi affrescati, sedi delle facoltà umanistiche, mi sono ritrovata a preferire le arti figurative alle lettere. Dal medioevo su su fino fino al novecento. Poi le mostre mercato d’arte e, per amore, Firenze, ormai da vent’anni. Viaggi dovunque, dove l’arte si compra, si vende, attraversando mondi, vedendo collezioni, incontrando personaggi: un panorama affascinante, inesauribile.

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