Anselm Kiefer alla Kunsthalle: l’importanza della memoria

Fra le sue tematiche la pesante eredità storica della Germania, la mitologia tedesca, i rapporti fra religione cristiana ed ebraica

Per le recenti acquisizioni delle opere di Kiefer, la Kunsthalle ha creato un nuovo allestimento museale

La Kunsthalle espone il complesso di opere di Anselm Kiefer recentemente acquisite, per le quali ha creato un nuovo allestimento museale. I lavori facevano parte della collezione del magnate tedesco dell’edilizia Hans Grothe, scomparso nel 2019, incentrata sui maestri tedeschi dagli anni ‘60 in poi, venduta con grande clamore agli ex proprietari del marchio Wella. Il percorso della mostra, curata da Sebastian Braden, ricostruisce i tre principali periodi dell’opera dell’artista nato a Donaueschingen nel Baden Wurthenberg nel 1945. Si inizia la visita con le opere dei primi anni ‘80, saltando la fase di formazione degli anni ‘70, che vedevano Kiefer influenzato da Joseph Beuys incontrato nel 1972, come testimoniano le provocatorie “azioni” chiamate Besetzungen (Occupazioni), da cui si sarebbe allontanato con la serie di grandi dipinti Germania Eroica, iniziata a partire dal 1973, che lo vedranno esporre alla Documenta di Kassel nel 1977 e nel 1982 e nel Padiglione tedesco alla Biennale di Venezia del 1982. La prima parte espositiva comprende opere come Die Grosse Fracht (Il grande carico, 1981- 1996) e illustra il periodo in cui si delineano le tematiche principali, legate alla pesante eredità storica della nazione tedesca, alla sua mitologia, alla cultura della memoria e in cui compare nei dipinti di grandi dimensioni l’impiego di oggetti in piombo (la materia della malinconia).

Il suo studio nel sud della Francia è come un museo d'arte totale in stile Gesamtkunstwerk wagneriano

Si prosegue con i lavori dagli anni ‘90, tra i quali troviamo l’installazione in più parti Palmsonntag (Domenica delle Palme, 2007). Queste opere sono state realizzate nel sud della Francia, qui, sui ruderi di una ex fabbrica di seta, costruisce nel 1993 il suo gigantesco studio, divenuto oggi una sorta di museo-opera d’arte totale in stile Gesamtkunstwerk wagneriano. In questo periodo, si dedica allo studio delle relazioni fra religione cristiana ed ebraica, ai miti e ai metodi dell’insegnamento mistico e ai mezzi a cui viene affidata la memoria culturale. L’ultima sezione in cui campeggia la grande scultura Der verlorene Buchstabe (La lettera dell’alfabeto perduta 2011-2017), culmina nel 2017, quando Kiefer riceve la commissione di un’opera da inserire nella collezione permanente del Louvre e espone nel prestigioso Guggenheim di Bilbao. Dipinti e sculture illustrano esaustivamente anche l’aspetto tecnico, la dimensione aptica dei materiali usati come la cenere e il piombo e l’intervento della natura, attraverso l’esposizione per lunghi periodi dei dipinti agli elementi, vento e acqua e ricorre all’uso di fiori anche essiccati e di semi. 

Anselm Kiefer
Kunsthalle

Manheim
A cura di
Sebastian Baden
Fino al 06/06 

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