Fermare l'attimo

29 Novembre 2021

Colossale esposizione di Jasper Johns a New York e a Filadelfia

Al Whitney e al Philadelphia museum due mostre coordinate fanno il punto sul grande artista americano

Fino al 13 febbraio 2022, il Whitney Museum di New York e il Philadelphia Museum di Filadelfia celebrano in una doppia esposizione coordinata uno dei miti dell’arte americana: Jasper Johns. “Jasper Johns: Mind/Mirror” è una mostra titanica di 500 opere – di cui alcune inedite provenienti direttamente dalla collezione dell’artista – e diversi curatori, in primis, Carlos Basualdo, il curatore di Documenta Kassel 11 nel 2002 e tra quelli della Biennale di Venezia nel 2003. Con Robert Rauschenberg è il padre del new dada, corrente spesso confusa con la pop art. Non è raro sentir dire, infatti, che alla Biennale veneziana del ‘64 ha trionfato la pop art, ma il vincitore è stato Robert Rauschenberg. Johns è colui che ha permesso alla pop art di vedere la luce, tant’è vero che è l’artista più “pittore” della sua generazione. Dopo il contributo di Duchamp, che in America ha avuto un peso notevole, il rischio di vedere in giro solamente ready-made, anche degli artisti più improbabili, era dietro l’angolo. Johns ha permesso un ritorno alla pittura, o meglio, ha impedito alla generazione successiva di abbandonarla completamente.

Le bandiere e i bersagli come punto di partenza per capire la sua arte

Tra l’espressionismo astratto, con la sua gestualità spiccata, e la pop art, dove la mano dell’artista si nasconde dietro una pittura che simula, e in alcuni casi utilizza, macchinari automatici, si colloca il contributo di Jasper Johns. È l’anello di congiunzione tra queste due correnti perché non ha mai abbandonato la pittura, pur riuscendo a donarle una logica razionale. Il percorso espositivo da un lato sottolinea la sua innata capacità di spaziare da un medium all’altro servendosi di pittura, scultura, disegno, stampa e scenografia; dall’altro esalta i due cicli più iconici dell’artista ovvero Target e Flag.

Ancora oggi, a 91 anni, la sua pittura si propone come esempio

La scelta di soggetti così popolari e di immediata comprensione come la bandiera americana e il bersaglio, poi ripresi da diversi artisti, è proprio il punto di partenza per condurre l’osservatore, attraverso l’impiego di tecniche ricercate come l’encausto, oltre la semplice immagine. “Mi interessa, di una cosa, il suo divenire altro da quello che è, m’interessa ogni istante nel quale uno identifica con precisione una cosa e mi interessa il fuggire continuo di questo istante”. Ci troviamo di fronte a un pittore che rappresenta la realtà, ma al tempo stesso la nega proponendo di entrare con lui a visitare uno spazio altro, quello della pittura. Un luogo in cui Jasper Johns è tutt’ora, all’età di 91 anni, un esempio da seguire.

 

 

Jasper Johns Mind/Mirror

New York, Philadelphia

Whitney Museum

Philadelphia Museum

A cura di Carlos Basualdo

Fino al 13/02/22

L'Autore

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Cesare Orler crede profondamente nell’equivalenza arte=vita e vorrebbe “fare della propria vita come di un’opera d’arte” per dirla alla D’Annunzio. Si è laureato in Conservazione e Gestione dei Beni e delle Attività Culturali a Venezia e sta completando la specializzazione in Storia dell’Arte Contemporanea. Gestisce lo spazio televisivo “Cesare’s Corner” dedicato alla divulgazione dell’arte contemporanea su OrlerTV, segue da vicino artisti italiani emergenti di cui cura mostre e testi critici ed è accanito sostenitore di AW ArtMag. Oltre all’arte gli piace anche il cinema e bere birra, di cui è raffinato intenditore, ma forse di tutto questo sa fare bene solo l’ultima.

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