Quel Brivido Sottile Che Accompagna La Creatività

Tra le memorie di Eduardo De Filippo, ecco spuntare un altro, straordinario aneddoto. Siamo nel 1946, la guerra è finita da poco. Il drammaturgo ha terminato la stesura di “ Filumena Marturano “ e approfitta di una serata familiare, tra pochi amici, per farla ascoltare, in assoluta anteprima. Una lettura appassionata, attenta, intensa. Al termine, alza lo sguardo dal foglio e si accorge che tutti piangono. Titina, la sorella, gli viene incontro e, tra le lacrime, gli bacia le mani. Un lungo silenzio, commovente, struggente, malinconico per celebrare l’ennesimo capolavoro di quel genio. 
Immagino, a livello creativo, nel mondo, quante scene di questo genere si siano ripetute. Artisti che, dopo la nascita di un’opera, l’hanno sottoposta a familiari, parenti, amici, provando a condividerne l’emozione. Musicisti che hanno creato arie indimenticabili in cerca di un cenno di approvazione. E così letterati, scultori, registi. Un orizzonte eternamente in moto, pronto a produrre dalla propria inquietudine l’incanto, la magnificenza, lo splendore, da portare poi all’onor del mondo. Quanti pianti di gioia, quante lacrime, quanti dolori sottesi che esplodono poi, tra quelle tele, tra quelle pagine. Microcosmi assolutamente familiari dove la genialità lavora intrepida, oscura, silenziosa. Muovendosi su pentagrammi infiniti, inediti, rabdomantici, pulviscolari. Quello sforzo costante, estremo per raccogliere dentro di sé il proprio vissuto per poi trasferirlo altrove, attraverso la fantasia, l’estro, la genialità. Un cammino tortuoso, difficile, enigmatico, assolutamente individuale che non ha alcun tipo di attracco, muovendosi tutto in mare aperto tra le onde dell’incertezza e dell’imprevedibilità. Si lotta a mani nude, spesso in assoluta solitudine, contro il fantasma della creatività. Provando a piegarlo alla nostra fantasia, alle nostre incerte regole, al nostro istinto. Disegnando spesso una parabola estemporanea, sconosciuta, della quale sappiamo poco perché non ne conosciamo il punto di caduta. Prima di modellare l’ispirazione con l’ansia del confronto.
Quel brivido sottile che accarezza la nostra anima, con la trepidazione e il pathos di una commozione profonda.

L'Autore

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Custodisce mille interessi. Giornalista, saggista, medico chirurgo plurispecialista, ma soprattutto napoletano, il mestiere forse più difficile e complesso. Ama la vivacità culturale, le tesi in penombra, la scrittura raffinata e ribelle. Ma ama anche la genialità del calcio e la creatività dell’arte. Crea le sue rubriche settimanali su alcuni quotidiani nazionali muovendosi sul pentagramma del costume, dei new-media, della cronaca. È stato più volte senatore e parlamentare della Repubblica perché era affascinato da quella battaglia delle idee che oggi sembra, apparentemente, scolorirsi.

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