Montecarlo. In occasione dell'evento U PAINT, ne parliamo con l'organizzatrice Cinzia Sgambati Colman

8 Giugno 2023

U PAINT. Street art a Montecarlo 4-7 giugno 2023.
 4 GIORNI DI STREET ART

Montecarlo, Promenade du Larvotto

«Già sette anni» dice Alberto Colman, di fronte al mare di Montecarlo, sopra la spiaggia del Larvotto, orgoglioso della sua creatura «Urban Painting Around the World, UPAW, chiamata, dallo scorso anno UPAINT (da leggere You Paint / Tu dipingi).

Ogni anno si chiamano nel Principato i migliori Street artists da diverse parti del mondo, si crea un luogo  U PAINT, dove, in un’atmosfera pregna di creatività, verve e allegria, per quattro giorni li si può vedere all’opera, tutti insieme. Ogni forma di creatività e ogni mezzo è ammesso, si dipinge con stencil, bombolette e pennelli, si usano materiali diversi da aggregare alle opere, l’astratto incontra il figurativo e il monocromo sta accanto alle esplosioni cromatica. Con il blu della Costa Azzurra che fa da sfondo.

Ne parliamo con la giornalista Cinzia Sgambati Colman che, con il marito Alberto Colman, organizza l’evento.

Quando nasce l’idea?
«L’idea è venuta ad Alberto nel 2013. Ad una serata del Premio Femme de l’année»

Di che premio si tratta?
«La Femme de l’année è un premio che ho ideato e che da undici anni organizzo nel Principato. Riconosce, a livello internazionale, l’eccellenza e la determinazione di professioniste nei diversi settori. Quest’anno, alla presenza del Principe Alberto II, sono state premiate dalla Principessa Charlene, Presidente onorario del Premio, Zimi Sawacha, docente di Ingegneria all’Università di Padova, la giovane tecno-imprenditrice visionaria Manila Di Giovanni di 22 anni, creatrice del gemello virtuale del Principato nel Metaverso, e Leanne Robers di Singapore fondatrice di She loves Tech che si occupa di start up tecnologiche guidate da donne».

E quindi al Premio Femme de l’Année del 2013 cos’è successo?
«Durante la serata inaugurale avevamo invitato a Monaco un gruppo di Street artists che avevano creato sulla piazza del Casino quattro quadri di bambini dei differenti continenti e le immagini delle opere realizzate venivano proiettate nella sede del vecchio Sporting dove aveva luogo la serata. Ad un certo punto gli Street artists sono apparsi nella sala dove si teneva il Premio con maschere e facendo un po’ di spettacolo. Hanno creato tra il pubblico curiosità e meraviglia. A Monaco, ovviamente non esisteva l’Arte Urbana e si è pensato allora come portarla nel Principato».

C’è chi associa la Street art all’imbrattare i muri delle città…
«Già, non pochi collegano gli Street artists agli imbratta muri, ma ora nel mondo ci sono tantissimi Street artists le cui opere sono richieste da importanti gallerie e, vendute, raggiungono forti quotazioni, mentre i loro creatori continuano a dipingere sui muri di edifici abbandonati o quartieri periferici delle città. Lasciando alla portata di tutti i loro messaggi. I lavori di Urban painting mostrano sempre soggetti che sono portatori di significati legati al sociale, alla politica, all’ecologia e all’ecocompatibilità».

Nel passeggiare tra i muri allestiti qui, sulla promenade del Larvotto, si è colpiti, dalla felicità cromatica e dalle svariate tecniche messe in atto dagli artisti.
«Ogni anno ci accorgiamo che gli artisti coinvolti hanno sempre delle cose importanti da dire e da raccontare e lo fanno nei modi più diversi. Quando si è pensato di portare a Monaco la Street art abbiamo riflettuto con Alberto e abbiamo avuto l’idea di creare una sorta di villaggio di Street art, costruendo dei muri effimeri di legno, che sono come i ponteggi per fare le facciate delle case, con sopra delle tele su cui gli artisti possono intervenire liberamente. Oggi siamo giunti alla settima edizione e abbiamo scelto artisti di sei paesi diversi».

Vedo che molti soggetti trattati dagli Street artists sono legati alla natura e agli animali.
«Nel mondo della Street art tutti sono molto sensibili all’ambiente e, a questo riguardo, dico che a partire da questa edizione, si è pensato all’ecosostenibilità anche nella pratica e utilizzare bombolette che non inquinano mentre gli artisti che lavorano con i pennelli utilizzano pitture eco compatibili»

Cosa ne sarà di tutte le pitture realizzate in questi giorni (4-7 giugno)?
«Finito il tempo dato a disposizione, verrà fatta una vendita all’asta delle opere realizzate e il ricavato della vendita andrà alla Fondazione del principe Alberto II di Monaco per la realizzazione di un progetto della Fondazione che porta il suo nome. Creata nel 2006, al fine di lavorare per la protezione della Terra e degli Oceani e per la promozione dello sviluppo sostenibile, la Fondazione promuove e sponsorizza progetti legati alla salvaguardia dell’ambiente e della biodiversità, attiva anche nelle missioni legate alla protezione degli animali».

E quale sarà il progetto per il quale gli Street artist hanno lavorato quest’anno?
«Si chiama Rigeneration ed è volto alla ricerca di nuove soluzioni etiche e sostenibili nel mondo del lavoro attraverso la presa di coscienza della difficoltà delle condizioni di vita nel nostro pianeta oggi e della necessità di un cambiamento. Verranno indetti corsi, master e dottorati che possano formare i giovani che costituiranno le nuove classi dirigenziali nel mondo dell’impresa e nel mondo politico, persone ‘nuove’ che saranno sensibili all’ambiente e che potranno operare differentemente dai loro predecessori che hanno portato Terra e umanità al punto in cui oggi ci troviamo».

Chi sono quest’anno gli Street artists coinvolti?
Sono dodici, tra questi cui due donne, Hama Woods, norvegese e Lula Goce, spagnola parte del movimento graffitisti di Barcellona, entrambe certe della necessità di un coinvolgimento dell’arte nella salvaguardia della natura, Iena Cruz milanese abitante negli USA che con i suoi animali dipinti nei quartieri in mutazione di Bushwick e Williamburg a Brooklyn, testimonia la sua profonda convinzione che la tutela non sia più rimandabile, il francese Lord Anthony Cahn che costruisce muri che sono specchi della nostra società, Martin Whatson, protagonista attivo della scena del graffitismo fine anni Novanta di Oslo che mescola astratto e figurativo, lo spagnolo Mon Devan le cui immagini monocrome di grande formato sono di grande impatto visivo, Mr One Teas, italiano residente a Monaco che utilizza il riciclo nei suoi lavori che hanno come soggetti grandi animali, il francese Nils Inne, amante dell’arte come dello skate e creatore di architetture «skatable», il collettivo svizzero One Truth, due fratelli che mettono sempre in scena i loro amici a quattro zampe, i cani, divenuti loro marchi di fabbrica, lo svizzero Rylsee con il suo motto Offline is a new luxury scritto con il pennello a mano come fosse un’antica calligrafia, il britannico Woskerski con ironici iperrealisti o surrealisti soggetti e il francese Stom500 e il suo universo di pesci e meduse umoristico, euforico e coinvolgente».

U COME, U SEE, U PAINT, (VIENI, VEDI, DIPINGI) con questo slogan si è attratti nel mondo dell’Arte urbana e nel clima effervescente di festa che si percepisce. Il Principato ha offerto a questi artisti una magnifica vetrina e, insieme un luogo di lavoro privilegiato.
«Quest’anno il clima di festa è amplificato perché si festeggiano i vent’anni di carriera di One Truth e dei loro iconici cani dipinti. Gli artisti tutti sono coinvolti nell’atmosfera festosa che si crea qui a Montecarlo. Dicono, infatti, che quando partecipano altrove ai grandi Festival, in altre realtà cittadine, hanno delle pareti enormi su cui lavorare e sono tutti divisi in zone diverse, con poca possibilità di incontro e scambio di esperienze ed emozioni. Qui invece, tutti in pochi metri quadri, ciascuno con il suo spazio dedicato, e vicini gli uni agli altri, hanno possibilità di vedersi, incontrarsi. Nessuno di loro si conosceva di persona, benché si conoscessero tutti attraverso Instagram, ma nessuno si era mai, di fatto, incontrato».

Artisti di strada nella cornice splendida del Principato di Monaco si trovano insieme al lavoro per finanziare la formazione di classi dirigenti del futuro che abbiano nel proprio bagaglio culturale una forte e ineludibile coscienza ecologica. Un progetto originale e bello. Tutta la famiglia di Cinzia è coinvolta in questa avventura monegasca di Street art, sento tra i muri dipinti che chiamano Alberto, il fondatore, lei, e i loro figli, Valentina e Edoardo, impegnati con loro nel lavoro, «U PAINT family».

L'Autore

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Figlia di collezionisti, occuparsi di arte è stato fluire naturale della passione verso una direzione magnetica. È attratta da tutti i sud del mondo, dal mare e dal cioccolato fondente. Osa, a volte, scattare fotografie. Da cittadina ha scoperto la campagna, generosa fonte di meraviglia. Ama le parole, la lettura e la scrittura, avventure sorelle, e, da accanita idealista, è sempre alla ricerca di nuovi sentieri della mente e dello spirito da sondare, come di gusti da provare. Gli esseri umani, la musica e la bellezza entusiasmano i suoi giorni. Curatrice di mostre, ha scritto su riviste diverse in Italia e all'estero, è felice e onorata di essere nel cast di AW ArtMag sin dalla sua prima uscita. Sempre alla ricerca di un motto, che fatalmente cambia nel dinamismo della vita, trova la sua verità in «per foco sempre».

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