Dalla parte degli animali

20 Giugno 2022

Montecarlo • La sesta edizione del festival di street art sulle terrazze del Casino 

Artisti internazionali producono opere a favore del progetto "Human-Wildlife Initiative"

Tra gesto rivoluzionario, vandalismo e creatività, imbrattamuri e geni della comunicazione, illegalità e riconoscimenti nei musei del mondo si è sviluppata la street art o urban art, arte di strada o arte urbana. Nasce sui muri delle città, nelle metropolitane, nelle gallerie e sui treni. È una forma di creatività realizzata con bombolette, stencil e adesivi negli spazi pubblici delle città e ha come precedente storico il muralismo politico-ideologico messicano di Rivera, Orozco e Siqueiros (dagli anni ‘20 del ‘900) e i murales politici del Nord Irlanda (anni ‘70 e ‘80).

Si può far risalire l'origine del fenomeno dei graffitisti o writer allo scarabocchio di un omino pelato e gran nasone, che sbirciava oltre un muro, aggrappandovisi con le mani, accompagnato dalla scritta “Kilroy was here”, sorta di fumetto, graffito con figura e parole che i soldati americani nella Seconda Guerra tracciano sui muri dei luoghi dove si fermavano, disegnino divenuto virale e propagatosi ovunque, anche in posti sempre difficili da raggiungere.

Il movimento giovanile dei graffitisti, gonfio di ribellione e desiderio di esprimersi, si sviluppa sin dagli anni ‘50 e affianca la cultura newyorkese hip hop, sviluppatasi nel Bronx (anni ’70 e ‘80) per diffondersi in tutto il mondo. Gli street artist fanno aerosol-art dipingendo con bombolette spray come forma di contestazione contro la società e la politica e promuovono un’arte libera, gratuita, accessibile a tutti. Keith Haring e Jean-Michel Basquiat hanno iniziato a dipingere come graffittari, facendo conoscere al mondo dai muri della metropolitana newyorkese la loro arte. Il misterioso Banksy, attivo già nella Londra del 2000 e militante nella guerrilla art, è divenuto con i suoi personaggi iconici fenomeno noto in tutto il mondo con mostre dedicate in importanti spazi museali.

Questo lungo preambolo serve a presentare un’iniziativa brillante, gioiosa e coinvolgente ideata da Alberto Colman a Montecarlo, nel Principato di Monaco: 4 giorni (17-20 giugno) di street art, un work in progress che vede artisti venuti da diverse parti del mondo produrre, insieme, nello stesso luogo e nello stesso tempo, le loro opere. Sulle terrazze del Casino un lungo spazio coperto da tendoni bianchi, diviso in stanze aperte ai lati che danno la possibilità agli artisti di dipingere due delle pareti e ai passanti di guardare gli artisti al lavoro, accoglie la creatività di artisti che producono lavori che andranno in asta (il 20 giugno ad opera di Artcurial) a favore della FPA2 (Fondazione del Principe Alberto I) nel quadro del progetto “Human-Wildlife Initiative” la cui missione è proteggere gli animali selvatici nei loro ambienti naturali.

La manifestazione “UPAW - Urban Painting around the world” giunge quest’anno alla sesta edizione e cambia nome scegliendo un più diretto “U paint” (tu dipingi) perché, se è l’artista a usare colori e linee e ad assemblare materiali diversi nel comporre un dipinto, sono i 100 e 1000 spettatori, guardando, che ricreano le opere, a ogni passaggio, unendole alla propria storia personale. L’opera, anche una volta finita, è sempre in divenire. Diverse origini, fonti d’ispirazioni, materiali e tecniche per gli street artist a Montecarlo. Dario Vella dipinge un’anamorfosi, incorniciato e protetto da due suoi lupi, un orso e una volpe, un piano verde che sembra uscito dalle sale del Casino, come a dire “ci vogliamo giocare la vita degli animali selvatici?”. Il ventiquattrenne spagnolo Pez, che viaggia per il mondo, diffonde messaggi di positività con il suo pesce (pez) sorridente e infonde ottimismo nei passanti, la romana Alice Pasquini, chiama in vita le sue donne che raccontano storie e emozionano, il monegasco Mr One Teas ha dipinto orsi su fondo blu, il muralista del Regno Unito Curtis Hilton con le sue bombolette crea il suo mondo di fiaba con colibrì e civette fatti di rose, il parigino Tim Marsh ha il suo spazio pieno di materiali diversi e inventa figurazioni di geometrie dinamiche con un tucano (razza in via d’estinzione) e un lupo, il tedesco Bond Truluv lavora con personaggi classici e forme geometriche e, tramite una app, che i visitatori possono scaricare dal cellulare, fa muovere e disfare il tutto, la star Futura, tra i primi graffitisti a essere esposti nelle sale dei musei, appronta in un brulichio di rossi e rosa immagini sorprendenti, il portoghese Bordalo II ragiona cromaticamente sulla società troppo materiale e ingorda e distruttrice in cui ci si trova a vivere e realizza un lupo “meccanomorfo” con pezzi di macchina, tubi e ogni sorta di materiali di scarto, The London Police mette in scena illustrazioni architettoniche dove vivono emblematici personaggi, il newyorkese Buff Monster crea, con colori fluorescenti, personaggi che sognano e vogliono un mondo migliore, i tedeschi Aura e Holdhaus fanno vivere sulla tela animali fiabeschi in ambienti fantastici, Spok Brillor attira l’attenzione con grandi campiture di viola, gialli e arancio che incorniciano frammenti di realtà, l’inglese Dan Kitchener dipinge paesaggi urbani notturni straordinariamente coinvolgenti e, last but not least, gli Junior Challenge, 3 équipe di ragazzi del Lycèe Albert 1er e del Collège Charles III di Monaco, operano insieme ai grandi nomi di artisti di strada per realizzare un’opera che vede animali ed esseri umani insieme nell’ambiente. Gli ideatori e gli organizzatori della manifestazione, instancabili, hanno la soddisfazione di vedere gli artisti condividere esperienze in un’atmosfera vibrante di allegria e di effervescente complicità.

L'Autore

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Figlia di collezionisti, occuparsi di arte è stato fluire naturale della passione verso una direzione magnetica. È attratta da tutti i sud del mondo, dal mare e dal cioccolato fondente. Osa, a volte, scattare fotografie. Da cittadina ha scoperto la campagna, generosa fonte di meraviglia. Ama le parole, la lettura e la scrittura, avventure sorelle, e, da accanita idealista, è sempre alla ricerca di nuovi sentieri della mente e dello spirito da sondare, come di gusti da provare. Gli esseri umani, la musica e la bellezza entusiasmano i suoi giorni. Curatrice di mostre, ha scritto su riviste diverse in Italia e all'estero, è felice e onorata di essere nel cast di AW ArtMag sin dalla sua prima uscita. Sempre alla ricerca di un motto, che fatalmente cambia nel dinamismo della vita, trova la sua verità in «per foco sempre».

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