1997, l'Anno della svolta. Parigi • Singolare rassegna al museo della moda

24 Giugno 2023

Il 1997 come momento di sintesi della moda degli anni ’90 e di cerniera verso il nuovo millennio

Ci sono dei momenti nella storia della cultura che segnano l’inizio di una nuova era. È questo il caso del 1997 per la moda contemporanea. Il Palais Galliera, il museo della moda di Parigi dedicato alla storia dell’abbigliamento e della Haute Couture, ospita fino al 16 luglio una mostra dedicata a questo anno fatidico, sintesi della moda degli anni ‘90 e momento cerniera verso il nuovo millennio. Il 1997 è testimone di collezioni, sfilate, inaugurazioni ed avvenimenti che ridisegnano lo scacchiere della moda e la proiettano verso il XXI secolo. La mostra “1997 Fashion Big Bang”, a cura di Miren Arzalluz, Alexandre Samson e Sylvie Lécallier, ripercorre gli avvenimenti che hanno animato quest’anno eccezionale. Innanzitutto le collezioni emblematiche. 

FENDI, CON LA BORSA BAGUETTE, CREA LA NUOVA IT-BAG

Tom Ford, il direttore artistico di Gucci, amplifica l’energia sensuale delle creazioni con G-string. Rei Kawakubo, per Comme des Garçons, deforma i corpi con Body Meets Dress, Dress Meets Body. E Raf Simons ridisegna i canoni della bellezza mascolina con la collezione Black Palms.

La rivista Vogue Paris definisce la stagione primavera-estate 1997 come il big bang della moda in un’epoca di forte concorrenza mondiale. Il fenomeno della globalizzazione si accelera, prefigurando gli anni 2000 e 2010. I modelli cambiano, i corpi diventano androgini e fondono gli stilemi della civiltà occidentale con quelli delle culture esotiche.
L’anno 1997 segna l’entrata nella Haute Couture degli stilisti dal prêt-à-porter degli anni ‘80, come Jean Paul Gaultier e Thierry Mugler. Una nuova generazione di creatori britannici conquista le maison storiche francesi: Alexander McQueen dirige l’ufficio stile di Givenchy e John Galliano quello di Christian Dior, al posto di Gianfranco Ferré. Mentre emergono giovani direttori artistici allora poco conosciuti: Hedi Slimane, Stella McCartney, Nicolas Ghesquière, Olivier Theyskens.

Un anno denso di avvenimenti di segno opposto che plasmano i decenni successivi: dalla creazione della borsa baguette di Fendi, la prima it-bag resa popolare dal successo internazionale di Sex and the City, all’inaugurazione del concept-store Colette, epicentro della moda parigina per 20 anni, fino alla tragica scomparsa di Gianni Versace. Un’epoca dominata da un’energia creativa nuova, che definisce la grammatica visiva, i modelli e le tecniche che domineranno i successivi venticinque anni della moda, conferendole un carattere internazionale e atemporale, una libertà formale inedita. La Haute Couture non è più giudicata per le sue linee e per le sue finiture perfette ma per l’immagine e lo spettacolo che genera. Un modello che oggi sembra entrato in crisi, rimesso in questione dai movimenti inclusivi, dall’ecologia e dalla denuncia dei limiti della globalizzazione. Forse siamo davanti a una nuova rivoluzione culturale e non lo sappiamo ancora.

L'Autore

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Dopo aver peregrinato per la facoltà di lettere e filosofia all'Università di Pavia, si laurea in architettura al Politecnico di Milano con una tesi sulla forma urbana e le identità dei luoghi. Innamorato da sempre d’arte e letteratura, nell’indecisione su cosa scegliere, cerca di sviluppare entrambe le passioni. Dal 2006 scrive d’arte prima su ARTEiN e poi su AW Art Mag. Vive e lavora a Parigi, città che ama e a cui lo lega lo spirito eterno delle avanguardie artistiche che si aggira ancora nei suoi vicoli.

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