Cosenza: il mistero delle tele piegate. Personale di Cesare Berlingeri a Villa Rendano

Opere sensuali nel colore, tattili nella curvatura, intime nella ricerca dell’invisibile

Una mostra di grande respiro incentrata sulla contemporanea presenza di luci e ombre 

Programmare il futuro per acquietare il presente, al fine di recuperare quella stabilità che gli eventi hanno spazzato via. Dedicarsi al domani è dunque allontanare il decadimento in ogni senso: ecco perché Cesare Berlingeri rimane ben saldo sui propri propositi artistici. In attesa del momento più opportuno, l’artista ha già pronto il prossimo progetto: “Forme avvolte e volumi” a cura di Domenico Piraina - direttore di Palazzo Reale a Milano - e organizzato a quattro mani dalla Ellebi Galleria d’Arte e dall’Archivio Cesare Berlingeri è di fatto il coming soon più autorevole nel calendario di Villa Rendano a Cosenza, già sede della Fondazione “Attilio e Elena Giuliani”. Un evento di grande respiro che costruisce il proprio percorso sulla contemporanea presenza di luce e di ombra all’interno del lavoro del maestro, regolata attraverso due distinti piani espositivi dal carattere installativo. 

"Ricerco un'arte capace di evocare segreti senza svelarli mai completamente"

Questo perché Berlingeri possiede, di fatto, due anime - che in lui si mostrano eccezionalmente complementari: quella rigida e schematica del ragionamento che si manifesta nell’idea stessa di piegatura della tela; e quella più intima e sensibile che definisce la sua pittura in un senso poetico di narrazione mediata attraverso il colore. Il monocromo serve infatti a ricordare cosa sosta sotto la superficie, a farla vibrare apparentemente uniforme quando in realtà questa muta di istante in istante. Proprio la stesura pittorica permette all’invisibile di rendersi visibile: e ciò che viene definito “l’enigma primordiale” dei dipinti piegati presuppone una rilevante componente misterica.

Del resto, egli spesso ricorda che è “alla ricerca di un’arte capace di evocare segreti senza tuttavia svelarli mai completamente”. Berlingeri crea dunque una realtà differente in cui la struttura della sovrapposizione produce immagini che si avvolgono su loro stesse fino a diventare spazio infinito. In questo gesto, nella piega che diviene forma, nel segno che egli traccia sulla superficie e nelle profondità impercettibili del colore monocromo sta la sua sensibile essenza vitale: è sensuale nel colore, tattile nella ricerca della curvatura, intimo nel dipingere proprio quell’invisibile che è obiettivo principale di qualunque artista - cioè la luce. L’invito è a procedere oltre le apparenze, nella comprensione di quel suo gesto quotidiano che nelle asperità di una piega o nella profondità del monocromo manifesta il mistero accettato della sua arte di cui l’evento espositivo si fa portavoce. 

Per le date informarsi presso la sede espositiva. www.villarendano.it 

L'Autore

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Francesco Raffaele Mutti. Milanese di nascita, toscano d’adozione. Ama alla follia la musica di Prince, l’animazione giapponese, il cinema tutto, la letteratura classica, il teatro di Shakespeare e quella cosa bizzarra che sta sotto il nome di “arte”. Si occupa di contemporanea perché crede nell’importanza della gallina di domani. Un giorno incontrò Carlo Pepi che, con quella sua voce sussurrata, gli si rivolse dicendogli: “Tu hai il bernoccolo dell’arte”. E ci ha creduto senza fare domande. Vive in macchina, in giro per l’Italia, convinto che la curiosità raramente abbia fissa dimora.

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