Chagall: La mia Arte ha bisogno di Parigi

Parigi ° Grande retrospettiva del maestro russo al Pompidou

Il Centre Pompidou ospita un’importante retrospettiva dedicata a Chagall con in mostra 127 disegni, 7 sculture e 5 ceramiche, realizzate tra il 1945 e il 1970. Le opere, ereditate da Bella e Meret Meyer, entrano a far parte della collezione museale nel 2022. Appartengono alla maturità dellartista e seguono un percorso espositivo di tre tematiche. Nella prima parte sono protagonisti i disegni preparatori per i costumi e i sipari di scena per il balletto “L’uccello di fuoco”, musicato nel 1910 da Igor Stravinsky, in scena al Ballet  Theatre di New York nel 1945. Sono espressione dellamore e dellinfluenza che la musica e la danza hanno sempre avuto nellarte di Chagall. Nella seconda parte, troviamo i modelli e i bozzetti realizzati per la monumentale decorazione del soffitto dell’Opéra Garnier, del 1962. Infine, compare una sequenza di ceramiche, sculture e collage del periodo compreso tra il 1950 e il 1970. Esponente di spicco dell’École de Paris, città in cui si trasferisce nel 1910, Chagall entra in contatto con molte correnti artistiche: dal cubismo alle altre avanguardie europee, dalle quali ricava gli strumenti per un suo linguaggio legato al mondo poetico e fantasioso della fiaba e alluso del colore utilizzato come elemento libero e indipendente dalla forma. “Nessuna accademia avrebbe potuto darmi tutto quello che ho scoperto divorando le esposizioni di Parigi, le sue vetrine, i suoi musei. Come una pianta ha bisogno di acqua così la mia arte ha bisogno di Parigi”: sono le parole di Chagall per esprimere il legame dell’artista russo con la Ville Lumière. Non è dunque casuale che proprio il Centre Pompidou si illumini di colori, di musica, di danza, di movimento, di texture e di sperimentazione, che permettono di entrare in contatto con il suo universo onirico e fantastico. A cura di Anne Montfort, Valérie Loth. Fino al 26 febbraio 2024.

L'Autore

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Da Milano alla Versilia, dagli studi di giurisprudenza all’amore per l’arte e per la scrittura, è in una continua ricerca di sé che non si è ancora conclusa.
Si trasferisce a Pietrasanta dove ha l’opportunità di collaborare con l’amico pittore Domenico Monteforte alla realizzazione di interviste a personaggi noti del mondo artistico per l’editoriale Giorgio Mondadori; Dice che l’incontro con il direttore di AW ArtMag le permette di seguire e approfondire le sue vere passioni. Ama viaggiare e leggere, specialmente davanti a un tramonto sul mare.

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