C'è tanta voglia di Venezia nel mondo

Venetia triumphans: la parola al Governatore del Veneto, Luca Zaia

La grande affluenza di visitatori all'evento sottolinea la capacità del capoluogo lagunare di tornare protagonista della cultura

Incontriamo Luca Zaia alla cerimonia di proclamazione dei Leoni d’oro. Sorridente, l’aria leggermente compiaciuta. Allora, Presidente Zaia: Venetia triumphans. Stando al numero di presenze in questi giorni, c’è tanta voglia nel mondo di venire in città.
I numeri degli arrivi di queste ultime settimane, in alcuni casi superiori a quelli del 2019, ci dicono che c’è tanta voglia di ripartire, dopo due anni di pandemia, e di tornare a essere protagonisti della cultura e del turismo. C’è voglia di Venezia, simbolo della ripresa internazionale. E penso che con ogni probabilità supereremo, a conclusione della mostra, il grande risultato del 2019.

La Biennale delle arti visive quale volano per il rilancio di un turismo culturalmente qualificato.
La Biennale ci mancava. Mancava a Venezia e al Veneto, prima regione turistica italiana con i suoi 72 milioni di presenze e 18 miliardi di Pil. E devo fare un plauso ai tanti operatori turistici, imprenditori e dipendenti, che non hanno mollato dal 2020 in poi. Si sono fatti trovare pronti e ancora più performanti non appena sono tornati gli eventi. Se siamo capaci di attirare da tutto il mondo turisti anche culturalmente qualificati, significa che qualitativamente le strutture venete hanno messo una marcia in più.

"MI SONO PIACIUTI I MESSAGGI DI KATARINA FRITSCH E DI
CECILIA VICUÑA DI COMBATTERE L'ORRORE DELLA GUERRA CON LE SOLE ARMI DELLA CULTURA"

Non tutti sanno che lei, da consigliere dell’Ente Biennale, ha rinunciato al compenso previsto per la carica.
Anche durante la Serenissima alcune cariche pubbliche non erano retribuite.

Con l’80% di presenze femminili, l’edizione 2022 verrà ricordata come la Biennale delle donne.
Mi sono piaciuti i messaggi lanciati dall’artista tedesca Katarina Fritsch e dall’artista cilena Cecilia Vicuña, insignite dei Leoni d’oro alla carriera: con il cuore all’Ucraina, contro l’orrore della guerra, in difesa delle donne in ogni parte del mondo e della libertà di pensiero con le sole armi della cultura. 

Una Biennale non è tale se non suscita polemiche. Troppo politically correct, più recitato che sentito, dicono.
Come dice lei, se una Biennale non suscita polemiche non è Biennale. L’arte è provocazione, guai se non lo fosse. Il tema però è un altro: un conto è stupire, un conto è voler riscrivere a tutti i costi la storia, costringendoci a mettere in discussione la nostra cultura occidentale. Nei secoli abbiamo assistito a innumerevoli ingiustizie o discriminazioni in giro per il mondo, tuttavia bisogna sempre analizzarle in un contesto ben preciso, in una determinata epoca. E comunque l’arte ha il dovere di guardare avanti e di non imporre schemi o nuovi modelli di pensiero, guardando il mondo dallo specchietto retrovisore.

"L'ARTE È PROVOCAZIONE, GUAI SE NON LO FOSSE. PERÒ, UN CONTO È STUPIRE, UN CONTO VOLER RISCRIVERE LA STORIA COSTRINGENDOCI A METTERE IN DISCUSSIONE LA NOSTRA CULTURA OCCIDENTALE"

Il suo pensiero sulla chiusura del padiglione russo.
Ecco, se un capo di Stato ne combina una di grossa, se intraprende un’azione bellica da condannare senza se e senza ma, deve rimetterci tutto il suo popolo? A proposito di arte, cultura e libertà...

Venezia: non solo Biennale. Tante e di altissimo livello internazionale le altre mostre in laguna.
Il cartellone di eventi di quest’anno è ricchissimo, come non mai. Tanti, tantissimi gli appuntamenti di qualità che propone la città. Arriveranno milioni di persone, ma credo che con le nuove tecnologie si potranno regolamentare i flussi. La partita è in mano al sindaco, ed è giusto che sia così. Ritengo comunque che si possa ipotizzare l’accesso alla città su prenotazione, come già facciamo abitualmente per andare al ristorante, sull’aereo o al cinema.

L'Autore

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Nella sua geografia dell’anima ha Venezia, la città natale, nel cuore e la Versilia eletta a buen retiro. Quando nell’adolescenza le chiedevano che cosa avrebbe desiderato fare da grande, rispondeva sicura: viaggiare e scrivere. Così, per raggiungere lo scopo, si è messa a studiare lingue prima, lettere poi.  E sono oltre 30 anni che pubblica romanzi, saggi, scrive articoli, gira per il mondo. Ci sono tre cose - dice - di cui non può fare a meno: il mare, la scrittura, il caffè. Ah: è il direttore responsabile di AW ArtMag.

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