In esposizione oltre 120 oggetti provenienti dallo Yemen
Sheikha Hussa Sabah Salem al-Sabah, figlia dell’undicesimo Emiro del Kuwait che ha retto le sorti dello Stato (1965-1977) e vedova dello Sheikh Nasser Sabah al-Ahmad al-Sabah (1948- 2020) che è stato Ministro della difesa, è personalità benemerita nel mondo dell’arte e della cultura. Appassionata di arte astratta della metà del ‘900, è accademica d’onore della prestigiosa Accademia fiorentina delle Arti del disegno, filiazione della Compagnia di San Luca che ebbe tra i suoi iscritti Leonardo Da Vinci e Michelangelo. Con il marito, che l’ha contagiata con le gioie e i dolori del collezionismo, ha messo insieme un’immensa e preziosa raccolta di arte pre-islamica e islamica che conta oltre 30.000 pezzi, tra armi e armature, calligrafia, tappeti, tessuti, monete, avori, pietre dure, gioielli, vetri, manoscritti, miniature, metalli, sculture in pietra o stucco e intagli in legno, che coprono un arco temporale che va dal quarto millennio a.C. all’800.
Sheikha Hussa Sabah Salem al-Sabah con il marito ha messo assieme una raccolta di arte pre-islamica di oltre 30.000 pezzi
“Essere collezionisti è ben più dell’ammirazione e del desiderio di possesso di un bel manufatto, implica tempo e studio. Abbiamo presto sentito la responsabilità di condividere, con un più vasto pubblico, le manifestazioni estetiche di una civiltà. Consci della funzione sociale della collezione, abbiamo trasformato quello che era nato come hobby personale in un’istituzione culturale,la fondazione Dar Al-Athar Al-Islamiyyah”. Scrigno di una tra le maggiori istituzioni di arte islamica al mondo, il museo è una struttura dinamica e ha richieste di prestiti da ogni parte del globo. Mostre itineranti hanno condotto parte della collezione al British Museum di Londra come al Metropolitan di New York, e a Berlino, Parigi, Madrid, San Pietroburgo, Sydney e in Italia alle Scuderie del Quirinale a Roma. La rassegna “L’Arte dell’Arabia Antica: Eredità dei nostri antenati” a Kuwait City, a cura di Sabina Antonini e Christian Robin presenta oltre 120 oggetti dalla collezione al-Sabah, provenienti in particolare dalla zona dello Yemen. “Tutto è iniziato con una fascinazione per la storia, l’arte e, soprattutto, per la bellezza (…) Questo è stato il percorso di mio marito, visionario collezionista. Inizialmente, Nasser guardava a est per esplorare le influenze delle antiche culture sull’arte delle terre islamiche che tanto amava. Tuttavia, alla fine (…) le trovò qui, nella culla dell’Islam, nella terra dell’antica Arabia meridionale”.
I reperti coprono un arco temporale che va dal quarto millennio a.C. all’800
Ogni grande viaggio nasce da un primo passo. Se la collezione ebbe inizio da una bottiglia di vetro smaltato della metà del XIV secolo, scoperta dallo Sceicco in una galleria d’arte londinese nel 1975, oggi i pezzi esposti sono ricca testimonianza di un patrimonio artistico che continua la sua influenza sull’arte e sulla cultura di oggi. L’esposizione, inaugurata nel febbraio scorso all’Amricani Cultural Centre, ha un allestimento curato da FormaUbis di Luca Facchini e Federico Dei Rossi, studio di Treviso specializzato nella progettazione museale che ha realizzato un percorso teso a valorizzare i reperti esposti, creando spazi eleganti e sobri, nel rispetto dell’antico e avvalendosi di moderne tecnologie. La collezione al-Sabah risveglia il desiderio di avvicinarsi ai tesori del passato che ricostruiscono la storia dell’estetica della civiltà islamica, nella fede che la dimensione artistica sia terreno di crescita e di scambio e che la responsabilità umana di rendere il mondo migliore passi anche attraverso il confronto e la condivisione di bellezza.
Il primo acquisto a Londra nel 1975: una bottiglia di vetro smaltato della metà del ‘300
L'arte dell'arabia antica: eredità dei nostri antenati
Kuwait City
Amricani Cultural Centre
A cura di
Sabina Antonini
Christian robin
Fino Dicembre 2025