Thoughts in the roots è la sua più grande mostra mai ospitata nel Regno Unito
Una guida alla comprensione della mostra “Thoughts in the roots”, la più grande mai ospitata nel Regno Unito di Giuseppe Penone, ospitata negli spazi espositivi della Serpentine South, che si estende nel verde del Royal Park, viene fornita dalle parole del direttore dell’istituzione britannica e dell’artista stesso. Hans Ulrich Obrist afferma a più riprese di essere riuscito grazie a Penone “a portare il parco nella galleria e viceversa”, presentando allo stesso tempo gli esiti sorprendenti di una carriera improntata alla sperimentazione che ha attraversato mezzo secolo, allestendo una gamma molto vasta di materiali di cui viene resa palese la componente olfattiva tattile e non solo quella visiva e che sono in grado di illustrare le molteplici relazioni fra la dimensione umana e quella naturale. Giuseppe Penone che aveva preso parte alla Garden Marathon nel 2011 promosso dalla Serpentine Gallery – un evento di due giorni che esplora il concetto di giardino nelle sue molteplici sfumature – ha deciso di illustrare attraverso le opere prodotte a partire dal 1969 fino ad oggi, i principi della sua poetica.
Utilizza una vasta gamma di materiali per illustrare le relazioni fra uomo e natura
Per tradurre le sinergie fra i processi artistici e quelli naturali e mettere in evidenza le relazioni poetiche fra l’umano e la natura, la rassegna comprende infatti opere come Respirare l’ombra, un’installazione sensoriale costituita di foglie di alloro che impacchetta le pareti della galleria, rappresentando quella specifica ricerca intrapresa a partire dai primi anni 70’, volta alla visualizzazione del respiro come scultura attraverso l’impiego di vari materiali, scardinando alla base, i canoni dell’arte plastica e della sua monumentalità.
Respirare l’ombra è un’istallazione sensoriale di foglie di alloro che impacchettano le pareti della galleria
Il percorso espositivo inizia con A occhi chiusi, in cui le migliaia di spine di acacia innestate su tela echeggiano una connessione stretta fra i nostri sensi e la natura. In esposizione anche Alberi libro, una scultura costituita da 12 piccoli alberi dislocati uno accanto all’altro, in cui “Ogni parola per l’albero raccoglie giorni di pioggia, sole, nebbia, contiene stagioni, memorie di luoghi, di tempo vissuto, che hanno significati diversi per ciascuna persona”. Tra i numerosi lavori nel parco troviamo Albero folgorato del 2012 affiancato da altri due della serie Idee di pietra, che esplorano temi come la ferita o le contrapposizioni fra dimensione organica ed umana, grazie alla convivenza fra pietre non lavorate e l’albero realizzato con la fusione in bronzo. Un catalogo, contenente nuovi disegni e nuovi scritti di Penone con una lunga intervista all’artista condotta da Obrist, accompagna la mostra, parallelamente all’edizione di una stampa a tiratura limitata.
In A occhi chiusi vediamo migliaia di spine di acacia innestate sulla tela
Giuseppe Penone
Thoughts in the roots
Londra
Serpentine Galleries
A cura di
Claude Adjil
Hans Ulrich Obrist
Alexa Chow
Fino
07/09